Tutto a posto e niente in ordine, Milano

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G.N., Series IBAN, 2017. Acrylic and oil on canvas, three pieces, 30×25 cm each

Tutto a posto e niente in ordine
an exhibition by Ermanno Cristini, Marc Vincent Kalinka, Valentina Maggi Summo, Giancarlo Norese, Steve Piccolo, vedovamazzei

on the occasion of Studi Festival
Studio MVK, via Maurizio Quadrio 25, Milano

The exhibition adapts to the characteristics of the space by combining two different modes of presentation. In the first space, next to the entrance, each artist will show a work in the most appropriate conditions, and in dialogue with the host space (display, archive, etc.).

In the second space, separated from the first for the occasion, the audience will find a zone with a different atmosphere. Visitors will be provided with chairs or cushions, where they can sit and listen to recordings made by the artists, narrating stories pertinent or extraneous to the works shown in the first space.

The act of separation of the senses of sight and hearing forces visitors to make associations or dissociations in a subsequent phase, not during the direct experience of the work, with the freedom to interpret the two experiences as connected or disconnected.

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La mostra, allineandosi alle caratteristiche dello studio, sarà la somma di due differenti modalità. Nel primo spazio, adiacente all’ingresso, ogni artista esporrà un’opera secondo le condizioni più affini al proprio lavoro e in dialogo con lo spazio ospitante (display, archivio ecc.).

Nella seconda stanza, che per l’occasione verrà separata dalla prima, il pubblico sarà accolto in un ambiente con un respiro diverso. Gli spettatori avranno la possibilità di sedersi su sedie o cuscini per ascoltare alcune registrazioni realizzate dagli artisti in mostra, nelle quali ognuno racconterà storie pertinenti o estranee alle opere esposte.

L’atto di separazione dei sensi della vista e dell’udito obbliga il visitatore a operare associazioni e dissociazioni in un secondo tempo e non nell’incontro diretto con l’opera, lasciando allo stesso la libertà di interpretare le due esperienze come connesse o disgiunte.

Nella foto: Giancarlo Norese, Serie IBAN, 2017. Acrilico e olio su tela, tre pezzi, 30×25 cm ciascuno. IT48X0305801604100320215501-a, IT48X0305801604100320215501-b, IT48X0305801604100320215501-c sono i titoli di tre piccole pitture “apotropaiche” preparate per Studi Festival, ma che l’autore avrebbe preferito si fossero dipinte da sole (come quelle della mostra in Svizzera).
In più, una foto nascosta.