Il dolce del Premio, Suzzara

il dolce del premio

Un progetto prodotto dal Comune di Suzzara nell’ambito della 50ª edizione del Premio, 19 settembre 2021.

Come nasce una tradizione? Nell’immaginario popolare le tradizioni sono concepite come elementi statici di una società, trasmesse da una generazione all’altra. Tuttavia la storia, l’incontro tra le culture, perfino il caso o la necessità le trasformano incessantemente.
Talvolta, forse in modo non consapevole, una serie di eventi porta al risultato felice di una combinazione imprevista di circostanze, dando così vita a nuove immagini e nuove regole d’armonia che si completano magicamente con le storie del passato.
Nascono anche nuovi dolci? La proposta è di dedicare al Premio e alla città di Suzzara un nuovo dolce, che potrebbe forse entrare un giorno nella “tradizione” e diventare un dolce “tipico”: il dolce del Premio (ma si chiamerà veramente così?).

La proposta non si indirizza a una particolare azienda ma all’intera cittadinanza, invitando i suzzaresi tutti a una disfida gastronomica culinaria, volta alla individuazione di una nuova specialità pasticcera locale: il Dolce del Premio. 
In tempi in cui i localismi paiono esagerati e pretestuosi, questa attenzione alla territorialità aspira invece ad avere un influsso positivo sul benessere psicofisico e sulla qualità della vita, e portare, perché no, a riflettere su quale potrebbe essere la nuova condizione della normalità, a ciò che siamo e a cosa potremmo diventare attraverso un mix sapiente di tradizione e innovazione, di un armonioso rapporto tra natura e cultura.

«Giancarlo Norese propone dunque di inventare un nuovo dolce, sagomato sulle fattezze del nuovo logo del Premio Suzzara da lui disegnato, che potrebbe diventare in futuro un “prodotto tipico”, un marchio di orgine in cui si riconosca una qualità caratteristica della comunità locale.»

L’invito rivolto alla cittadinanza è di proporre una personale interpretazione di quello che potrebbe essere il Dolce del Premio, tenendo conto possibilmente di tutte quelle variabili di genuinità, salubrità ed eventuali intolleranze alimentari che dovessero manifestarsi. Unica indicazione obbligatoria: il dolce deve avere o contenere la forma di un vitello alato.